Lo Spazialismo Transgeometrico
è un movimento artistico fondato da Agathos (Carlo Franzoso) che si inserisce nella tradizione dello Spazialismo, ma ne supera i confini attraverso una ricerca matematica, spirituale e simbolica.
Elementi fondamentali dello Spazialismo Transgeometrico:
1. Origine e superamento dello Spazialismo storico
Lo Spazialismo, fondato da Lucio Fontana nel 1947, mirava a superare la pittura tradizionale aprendo lo spazio della tela con tagli e buchi, verso una quarta dimensione.
Lo Spazialismo Transgeometrico non si limita a “aprire” lo spazio, ma mira a strutturarlo attraverso forme e relazioni numeriche che esprimono uno spazio mentale, simbolico e trascendente.
2. La “transgeometria”
Il termine indica il superamento delle geometrie tradizionali (euclidea, prospettica, astratta) verso forme geometriche “trasfigurate”, che non rappresentano ma esprimono.
Si tratta di una geometria simbolica, basata su rapporti numerici e strutture modulari che rimandano a una realtà superiore, non percepibile con i sensi.
2. Spiritualità e simbolo
Lo Spazialismo Transgeometrico è radicalmente spirituale: ogni opera è concepita come segno visibile dell’invisibile, una soglia tra mondo sensibile e mondo intellegibile.
L’opera non è decorazione, ma epifania: manifesta verità metafisiche attraverso forme rigorose e spesso essenziali.
Forte è l’uso di simmetrie cosmiche, luce e spazio come elementi della presenza del trascendente.
3. Tecnica e forma
Le opere si caratterizzano per rilievi concavi e convessi, scansioni modulari e colori puri, spesso ridotti a toni essenziali (bianco, nero, oro, rosso).
Vengono utilizzati materiali semplici, ma trattati in modo tale da evocare una dimensione metafisica.
Le opere sono spesso accompagnate da manifesti teorici, testi simbolici o strutture numeriche che guidano alla comprensione del significato profondo.
4. Finalità: oltre l’estetica, un gesto culturale forte
Lo Spazialismo Transgeometrico non si rivolge al mercato, ma alla coscienza. Vuole interpellare lo spettatore come essere pensante e spirituale.
Ogni opera è un gesto simbolico che si oppone alla superficialità dell’arte contemporanea.
Il movimento mira alla fondazione di un nuovo sguardo sul reale, che unisce ragione e intuizione, matematica e fede, materia e spirito.

Come nella meccanica quantistica lo spazio nasce dalle relazioni tra particelle, nella pittura di AGATHOS la forma emerge dalle interazioni tra segni, campi cromatici e tensioni geometriche.
Ogni opera è un “campo di possibilità” dove l’osservatore, come nella funzione d’onda, collassa l’immagine in un significato unico e personale.
Gli elementi della tela sono “intrecciati” a distanza: una variazione in una parte del quadro modifica la percezione dell’intero.
L’impatto dell’opera non dipende da un punto fisico preciso, ma dall’insieme coerente che si percepisce come simultaneo e interconnesso.
Ogni dipinto non rappresenta uno spazio già dato, ma lo genera nell’atto stesso della sua fruizione, come la realtà quantistica che emerge dall’interazione con l’osservatore.